Sono Giulio Maggiore, ho 53 anni e sono padre di quattro magnifici figli.
Ho la fortuna di fare un lavoro molto interessante: insegno economia e management presso l’Università di Roma “Unitelma Sapienza”, dove presiedo il corso di laurea magistrale in Management delle organizzazioni pubbliche e sanitarie e dirigo altre importanti iniziative formative rivolte al mondo del management pubblico. Il bello del mio lavoro consiste nell’opportunità di imparare (attraverso la ricerca) e di insegnare (attraverso la didattica), mettendo le proprie conoscenze al servizio della comunità. Quando penso alle migliaia di dipendenti pubblici, amministratori e infermieri passati attraverso i corsi da me diretti, mi piace credere di avere dato un piccolo contributo a una pubblica amministrazione più efficiente e più attenta alle esigenze dei cittadini.
Pur avendo la mia base di lavoro a Roma, continuo a vivere a Napoli, la mia città, che amo con la passione che si può dedicare a una figlia piena di problemi. Per questo motivo dedico gran parte del mio tempo libero ad attività di volontariato e impegno sociale.
Da oltre trent’anni mi occupo del Centro Shalom, un progetto educativo rivolto a minori e famiglie che provengono da aree di disagio sociale, avviato in collaborazione con le Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli. E’ stata un’esperienza bellissima che mi ha fatto scoprire il valore del servizio agli ultimi e la grande gioia che nasce dalla condivisione. Nel 1991 ho fondato l’associazione di volontariato del Centro, di cui sono attualmente presidente. L’attenzione di bisogni dei poveri mi ha spinto, insieme ad alcuni giovani “affamati di Carità” a fondare la cooperativa sociale Davantage, che ha gestito per alcuni anni un centro di accoglienza per donne migranti: una finestra sul mondo della sofferenza che mi ha ulteriormente aperto gli occhi sull’importanza di spendersi per la solidarietà a livello globale.
L’impegno al servizio dei più poveri mi ha anche fatto comprendere l’urgenza di un’azione politica: non basta attivarsi per aiutare chi vive nel bisogno, ma occorre impegnarsi per innescare un cambiamento che liberi definitivamente le persone da quei bisogni. Per questo ho contribuito a fondare l’associazione Vivoanapoli, che negli ultimi anni ha animato il dibattito cittadino affrontando temi centrali per il futuro di Napoli come mobilità, turismo, imprese culturali, minori, periferie, industria creativa, tutela dell’ambiente, perequazione fiscale. Abbiamo organizzato incontri e confronti, abbiamo sollecitato le istituzioni, abbiamo coinvolto varie scuole in progetti formativi di sfondo civico, provando a svolgere quelle funzione di cittadinanza attiva che è fondamentale in una democrazia moderna.
Oggi compio un passo ulteriore, provando a entrare nelle istituzioni per dare compimento a quel processo di cambiamento che fino ad oggi ho sollecitato dall’esterno.